sabato 20 febbraio 2010

La mia intervista su "ControVoce"

Ingegnere Fiorino lei è alla sua prima esperienza in politica. Come sono trascorsi questi primi mesi da consigliere comunale?
Sono stati dei mesi intensi di lavoro. Sono stato il primo eletto della mia lista, La Tua Sciacca, e questo mi ha riempito sia d’orgoglio che di responsabilità. E’ vero, sono alla mia prima esperienza politica ma sono felice di essere diventato, grazie agli elettori, consigliere comunale all’interno di una maggioranza solida e che sta cercando di portare avanti, tra mille difficoltà, soprattutto economiche, il programma elettorale proposto nello scorso giugno ai cittadini saccensi. Le cose da fare sono tante, sono dell’idea che la politica deve essere concepita come servizio ed essere al servizio della mia città è parecchio gratificante.
Lei è un esponente del Partito Democratico saccense. Vi attendete a breve l’ormai famoso rimpasto della Giunta Bono?
Il Partito Democratico a Sciacca vanta numeri invidiabili. Gli iscritti sono tantissimi ed altrettanti sono coloro che si sono recati alle urne per eleggere il nuovo segretario nazionale e regionale durante le Primarie dello scorso ottobre. Le liste civiche di area PD alle ultimi elezioni comunali hanno raggiunto ottimi livelli di quorum. All’interno del consiglio comunale abbiamo un gruppo unico e compatto di dieci consiglieri. Questi sono numeri e questi sono fatti. Finora il sindaco Vito Bono ha ritenuto opportuno mantenere l’attuale assetto amministrativo ma è chiaro che, prima o poi, dovrà fare i conti con la cosiddetta verifica politica di maggioranza. Il nostro appoggio non manca, la voglia di fare bene neanche ma forse è giunto il momento di sedersi attorno ad un tavolo per ragionare, con serenità e soprattutto con serietà. La gente di Sciacca si attende delle risposte concrete e noi dobbiamo dargliele. Io continuerò a spendermi per questo.
Quali sono le principali iniziative che ha portato avanti da consigliere a pochi mesi dalla sua elezione?
Mi sono occupato di diverse questioni, in particolar modo di alcune situazioni che hanno riguardato e riguardano tuttora la marineria. Dopo il mio intervento, ed in collaborazione con l’assessore alla pesca Ignazio Piazza, abbiamo provveduto a sistemare le caditoie del porto che ormai non presentavano più le grate metalliche mettendo a serio rischio l’incolumità degli utenti pedonali e veicolari dell’area. Così lo scorso novembre il genio civile opere marittime, dopo un iter burocratico abbastanza complesso che non ho mancato di seguire, ha ripristinato circa 40 caditoie del molo di levante. Mi sono interessato affinchè l’amministrazione stipulasse una convenzione con il genio civile opere marittime per la redazione del Piano Regolatore del Porto che è stata firmata ad ottobre: si prevedono la progettazione esecutiva di diversi interventi tra i quali opere marittime e portuali ma anche opere finalizzate alla messa in sicurezza e alla difesa della fascia costiera, interessata da un forte fenomeno erosivo. Mi sono occupato degli interventi di consolidamento e messa in sicurezza delle banchine operative del porto a servizio della flotta peschereccia portando all’attenzione dell’amministrazione tre proposte progettuali predisposte dal Provveditorato interregionale opere pubbliche collegate al Bando relativo a porti, luoghi di sbarco e ripari di pesca cercando di intercettare i fondi della Comunità Europea. Su mia proposta sono stati inseriti due emendamenti al Piano Triennale 2009-2011 approvato in Consiglio: uno che riguarda un progetto per la salvaguardia della costa in località San Giorgio ed un altro per realizzare un nuovo impianto di illuminazione presso la banchina dell’area portuale. Per entrambe le proposte ci auguriamo di poter attingere a fondi europei. Mi sono occupato anche di perdite idriche e viabilità, nel primo caso allor quando era presente quella copiosa perdita lungo la discesa San Paolo e nel secondo caso invece portando all’attenzione dell’amministrazione le condizioni disastrate in cui versano le strade in contrada Raganella. Infine ho cercato di attenzionare anche le situazioni dello Stazzone e della Perriera. Allo Stazzone segnalando le condizioni generiche in cui versa tutta l’area accendendo i riflettori soprattutto sul muro di contenimento che giunge fino all’ex casello ferroviario e che, a causa delle mareggiate e degli agenti atmosferici, risulta essere ormai antiquato. Alla Perriera invece, insieme al mio collega Ambrogio, mi sono mosso per intitolare una via ad Antonio Ritacco, indimenticato leader del locale quartiere, cosa per la quale dovrebbe mancare ormai poco, e di salvaguardare l’ordine, la pulizia, la scerbatura, la potatura, la segnaletica, insomma l’ordinaria amministrazione affinchè il quartiere possa essere pienamente vissuto e gradevole nel suo insieme. Attraverso una precisa istanza ho proposto all’ingegnere capo dell’ufficio del genio civile di Agrigento di aprire una sede distaccata dell’ufficio civile a Sciacca finalizzata allo svolgimento delle procedure di deposito e del conseguente rilascio delle attestazioni necessarie. Sarebbe un notevole aiuto per tutti i professionisti dell’hinterland. Mi sono occupato inoltre di predisporre una bozza di delibera avente per oggetto le procedure autorizzative per la realizzazione di opere costituenti pertinenza ad una unità abitativa quali per esempio tettoie, vetrate, pergolati e porre finalmente chiarezza su pratiche che, attualmente, sono parecchio confuse. Sempre in commissione urbanistica ho smosso le acque per il PUT (Piano Urbano del Traffico), giacente da anni presso gli uffici comunali, affinchè possa essere adeguato ed adottato. Insieme ai miei colleghi del PD ho presentato una mozione per chiedere all’Anas la realizzazione di uno svincolo idoneo per il collegamento alla Statale 115 della strada Cansalamone. Infine questa settimana ho presentato una mozione per cercare di riportare a Sciacca la preziosa statuetta fenicia del Melqart, attualmente conservata a Palermo.
Un’ultima battuta. Se avesse la possibilità di risolvere in un attimo un problema di questa città su quale si concentrerebbe?
E’ difficile a dirsi perché le situazioni da risolvere non mancano, penso alla viabilità ed alle condizioni delle nostre strade comunali e provinciali, penso alla marineria ed a tutte le sue esigenze, penso alla crisi del mondo agricolo, penso a determinate questioni che interessano alcuni quartieri di Sciacca, dallo Stazzone alla Perriera. Forse mi concentrerei soprattutto sull’occupazione. Viviamo in un territorio che ha tantissime qualità e prospettive turistiche. Dovremmo cercare di lavorare tutti insieme ed in sinergia di intenti, per sviluppare tutte le nostre potenzialità poiché ritengo che, sfruttando appieno le nostre risorse, possiamo favorire anche l’occupazione, il futuro delle attuali e delle prossime generazioni. I giovani dovrebbero avere la possibilità di crescere, studiare, vivere tranquillamente nel territorio di appartenenza che tra l’altro non ha nulla da invidiare a zone maggiormente rinomate e pubblicizzate. Per quanto mi riguarda continuerò ad impegnarmi senza lesinare forze affinchè possa dare il mio contributo, concreto e fattivo, a Sciacca, città in cui sono nato e che amo.

intervista di Calogero Parlapiano
tratto dal settimanale di Sciacca "Controvoce"

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